Il Parlamento europeo ha dato il via libera alla normativa che cambierà le regole dell’Rc Auto. La modifica che più ha messo in allarme gli utenti è l’introduzione dell’obbligo di assicurazione anche nel caso in cui il veicolo è fermo in aree private.
L’iter è ancora lungo (in Italia l’applicazione arriverà tra un paio d’anni) e già si fa strada l’ipotesi di deroghe.
Il punto di partenza
Le nuove norme accolgono una sentenza della Corte di Giustizia Europea, secondo la quale l’oggetto della polizza è il veicolo, non la sua circolazione. Questo approccio si è tradotto in una definizione molto estensiva di cosa sia un “uso del veicolo”: “Ogni suo utilizzo che sia conforme alla sua funzione di trasporto al momento dell’incidente”.
A una prima lettura sembra dunque che siano esclusi solo i mezzi inabili alla circolazione, mentre dovrebbero essere coperti da assicurazione tutti gli altri, anche se fermi in garage o bloccati nei mesi freddi (la sospensione è pratica assai comune per le due ruote).
Le possibili deroghe
Nel percorso verso la sua definizione, però, la normativa sembra mettere a fuoco che un’applicazione rigida metterebbe in difficoltà alcuni utenti. E ammette la sospensione in caso di inutilizzo temporaneo, “per lunghi periodo” o per “un uso stagionale”. Questa deroga non è però da dare per scontata: dipenderà da come verrà accolta dai singoli Stati.
Dall’Europa all’Italia
Per usufruire della sospensione, l’Europa pone una condizione: l’ordinamento nazionale deve avere procedure formali di comunicazione pubblica del “non utilizzo” e un fondo di garanzia per risarcimento del danno eventuale.
La buona notizia è che l’Italia sembra essere pronta, visto che la sospensione non è solo un punto contrattuale ma è definita da leggi e regolamenti. Probabilmente servirà un ritocco, visto che l’ultimo aggiornamento sul tema risale al 2013, ma il tempo c’è.