Auto a guida autonoma, smart cities, micromobilità tascabile, abilitata da sensori collegati alla rete internet e telecamere di serie a bordo dei veicoli. Sono solo alcune delle caratteristiche che nei prossimi dieci anni caratterizzeranno la mobilità del futuro, confinate fino a pochi anni all’interno di scenari quasi fantascientifici.
A descriverle, e a metterle in relazione con il costo delle polizze assicurative e con la loro evoluzione, è lo studio “Move to the future: la mobilità del 2031” realizzato da EY e IIA – Italian Insurtech Association. L’indagine ha coinvolto i principali protagonisti del settore: dalle case automobilistiche alle compagnie assicurative tradizionale a quelle on line, fino alle società che si occupano di innovazione tecnologica e dei servizi di assistenza.
La mobilità 2031 sarà caratterizzata dall’ampia diffusione delle auto elettriche, con una previsione delle nuove immatricolazioni tra 10 anni stimata intorno al 40%, e ibride (42%).
La componente tecnologica, che già oggi ha un peso del 65% nella produzione di autovetture, sarà il fattore abilitante per lo sviluppo di nuovi modelli di spostamento, dalle smart cities interconnesse ai veicoli a guida autonoma, passando per l’air taxi, il treno Hyperloop e la micromobilità tascabile.
Come saranno le nuove polizze
I nuovi trend della mobilità influenzeranno fortemente anche l’offerta delle compagnie assicurative, che stanno già sviluppando nuove tipologie di polizze, legate all’analisi comportamentale e dei dati di guida (behavioural /data driven insurance per il 74% del campione ) o calcolate in base ai km percorsi (pay per mile/pay as you drive per 59%).
In prospettiva, saranno sempre più diffusi i prodotti assicurativi dedicati alla mobilità multimodale (59%): in pratica le polizze saranno legate alla persona indistintamente dal mezzo di trasporto utilizzato e andranno a coprire i rischi derivanti dall’uso di più veicoli, bike, monopattino elettrico, scooter, macchina, sia privati sia in sharing.
Tale polizze potranno essere completamente integrate all’interno del “veicolo” e sottoscritte in fase di acquisto: si tratta delle cosiddette “invisible” o “embedded insurance” citate dal 48% del campione.
Ad oggi i prodotti assicurativi dedicati alla mobilità multimodale sono ancora poco presenti all’interno dell’offerta delle compagnie (solo il 37% degli intervistati li ha già in pacchetto), mentre è già oggi una realtà ampiamente consolidata l’assistenza stradale digitale (in pacchetto per il 70% degli intervistati), per i quali non ci si attende un ulteriore sviluppo.
Premi in calo e offerta in aumento
L’evoluzione tecnologica, attraverso l’utilizzo dei sistemi avanzati di assistenza alla guida (ADAS – Advanced Driver Assistance Systems che comprendono il cruise control adattivo, i sistemi di mantenimento di carreggiata, la frenata automatica di emergenza, etc.) avrà un impatto anche sul costo delle polizze assicurative.
Il 50% dei player intervistati conferma che all’interno della propria offerta sono già inclusi prodotti assicurativi il cui premio varia in base del numero e della tipologia dei sistemi ADAS presenti a bordo del veicoli, mentre il 40% ne sta valutando l’attivazione.
Per la maggioranza del campione (56%) la progressiva digitalizzazione e innovazione tecnologica dei veicoli condurrà a una riduzione della frequenza dei sinistri e quindi a un calo del costo delle polizze Rc auto per gli assicurati.
Il vantaggio per gli automobilisti non sarà però solo economico: per bilanciare la riduzione delle entrate derivanti dal calo dei premi, le compagnie assicurative stanno infatti già studiando la possibilità di offrire coperture aggiuntive e il lancio di nuovi prodotti anche in altri settori. Per gli utenti si allargano quindi le opportunità di scelta: il 50% delle compagnie assicurative interpellate prevede infatti di compensare la riduzione delle entrate derivanti dalla polizze per la mobilità con l’ingresso in nuove aree di business.